Fratture del ginocchio
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Il ginocchio costituisce un’articolazione importante per sostenere il peso del corpo e per la mobilità dell’arto inferiore ed è formato dall’incontro di tre ossa: il femore, la tibia e la rotula.
Il ginocchio costituisce un’articolazione importante per sostenere il peso del corpo e per la mobilità dell’arto inferiore ed è formato dall’incontro di tre ossa: il femore, la tibia e la rotula. Per permettere il sostegno e il movimento della parte inferiore della gamba, necessario a compiere attività come camminare, correre, piegarsi, le ossa sono coadiuvate dai muscoli e da un complesso sistema di legamenti, tendini e menischi.
Quando si verifica un trauma, le ossa, nonostante siano dotate di resistenza e durezza, possono andare incontro a soluzioni di continuità, ovvero rompersi, in seguito all’applicazione di forze che superano la capacità di resistenza del tessuto osseo. Queste forze possono verificarsi sia nel punto di frattura ( fratture dirette), che propagarsi da punti ad una certa distanza dal sito di frattura (frattura indiretta). I traumi che potenzialmente possono determinare una frattura a questo livello sono rappresentati da traumi ad alta energia, quali le cadute da grandi altezze, gli incidenti stradali o violenti impatti durante sport di contatto.
Nella descrizione delle fratture del ginocchio si contemplano anche cause patologiche ( osteoporosi, tumori, ecc) che indeboliscono la struttura ossea e la rendono più vulnerabile a traumi anche di minor entità.
I sintomi in corso di frattura del ginocchio sono rappresentati da:
- Dolore
- Gonfiore ( edema)
- Ematomi e versamento articolare
- Limitazione funzionale
- Deformazione del profilo del ginocchio
La diagnosi richiede visita specialistica ed approfondimenti strumentali, con radiografia o Tac e risonanza magnetica, anche per la valutazione dei tessuti molli eventualmente danneggiati ( legamenti, menischi, ecc)
Relativamente alla sede di frattura , si possono distinguere:
- Fratture del femore distale
- Fratture della rotula
- Frattura del piatto tibiale
Fratture del femore distale
Le fratture di femore distale interessano il femore ( osso lungo che congiunge l’anca al ginocchio) nella sua porzione più vicina alla rotula.
Queste fratture possono verificarsi sia nei soggetti giovani a causa di traumi ad alta energia, ad esempio a causa di cadute dall’alto o incidenti stradali, che nei soggetti più anziani in cui il tessuto osseo è debole e fragile e sono sufficienti traumi più semplici per causarne la frattura (osteoporosi). Il femore nella sua estremità distale può rompersi in svariati modi: trasversalmente, oppure causando frammenti multipli, o ancora interessare la superficie articolare (frattura intrarticolare). In caso di frattura del femore distale, i potenti muscoli della coscia si contraggono e si accorciano: può diventare allora difficile che i frammenti della frattura restino allineati, mentre è più probabile che si sovrappongano, richiedendo terapia chirurgica.
In corso di frattura del femore distale, gesso o tutore vengono impiegati solo per fratture molto stabili. Nelle fratture più complesse può essere necessario il trattamento chirurgico con metodi di fissazione che consentano una corretta riparazione della frattura (chiodi endomidollari, placche e viti,ecc). Nei casi in cui una frattura sia lenta a guarire, come nel caso dei soggetti anziani con scarsa qualità ossea, un innesto osseo può essere utilizzato per aiutare la formazione del callo osseo. In alcuni casi di fratture particolarmente complicate, può essere necessaria una protesi articolare di ginocchio.
Fratture della rotula
La rotula è un osso sesamoide, individuabile al tatto, che ha sede nella parte anteriore dell'articolazione del ginocchio ed è inserito nel tendine del muscolo quadricipite della coscia. La rotula si frattura in particolar modo nei traumi contusivi con impatto sulla superficie anteriore della gamba, come può capitare in una caduta o nella collisione con il cruscotto durante un incidente stradale , o ancora per violente contrazioni della muscolatura. La rotula può fratturarsi in modo trasversale o verticale, presentare due o più frammenti (frattura pluriframmentaria) o determinare distacchi dell’apice inferiore o osteocondrali. La frattura di rotula determina dolore localizzato alla superficie anteriore del ginocchio, ematoma, versamento articolare ed impotenza funzionale.
Se la frattura è stabile e non è scomposta, la frattura può essere trattata con gesso o tutore, mettendo a riposo funzionale l’arto per diverse settimane. Se la frattura invece è scomposta, ossia presenta frammenti allontanati tra loro, è indicato l’intervento chirurgico per fissarli nel modo più corretto in base al tipo di frattura, utilizzando cerchiaggi metallici, fili o viti.
Fratture del piatto tibiale
Il piatto tibiale costituisce la porzione superiore della tibia ( osso della gamba insieme al perone),ossia quella parte che prende parte all'articolazione del ginocchio. Di solito, il piatto tibiale si frattura durante traumi agli arti inferiori che comportano l'urto violento tra tibia ed estremità distale del femore come durante cadute accidentali, forti contusioni od incidenti stradali , oppure per traumi minori qualora l’osso sia già compromesso. Durante il trauma, l’impatto può causare la compressione e l’affondamento dell’osso che in questa parte della tibia è costituito da tessuto osseo di tipo spugnoso, più morbido e comprimibile per la sua struttura a nido d’ape.
I sintomi durante una frattura del piatto tibiale sono spesso importanti, con dolore, zoppia e versamento di sangue. L’edema può essere così anche importante da comprimere vasi e nervi, interrompendo l’afflusso sanguigno ai tessuti vicini della gamba e del piede ( sindrome compartimentale). Inoltre possono essere presenti rotture dei menischi, dei legamenti crociati e fratture del femore distale.
Se la frattura non è grave, si può trattare con terapia conservativa tramite gesso o tutore, riposo e stampelle, mentre se la frattura è grave e/o sono presenti complicanze quali la rottura del legamento crociato anteriore o la sindrome compartimentale, si ricorre a metodi chirurgici di fissazione esterna o interna della frattura, con chiodi endomidollari, placche e viti. Eventuali innesti ossei possono essere presi in considerazione per impedire all’osso di collassare nuovamente.
Recupero dopo le fratture
Le fratture del ginocchio richiedono attenzione e riposo: le complicanze possono essere anche importanti, come nel caso di pseudoartrosi ( mancata consolidazione dei frammenti), trombosi venosa e sindrome compartimentale. Anche lo sviluppo di artrosi degenerativa e di rigidità rappresentano una conseguenza da scongiurare in corso di fratture del ginocchio.
Il recupero funzionale dopo fratture di questo tipo richiede parecchio tempo ed una corretta riabilitazione. Nella fase di guarigione è necessario l’uso di stampelle e di ortesi per ginocchio post-operatoria a movimento graduato ( per la tutela della flesso-estensione del ginocchio) che permettono il riposo dell’arto per il periodo necessario; poi gradatamente si inizierà a caricare sulla gamba e quindi verrà pianificato un piano di riabilitazione per recuperare la normale forza muscolare, il movimento articolare e la flessibilità del ginocchio.
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